BLOG

Superbonus 110% e Parquet 2023: detrazioni per la tua ristrutturazione

Superbonus dal 110% al 90% nel 2023

Il 2021 e il 2022 sono stati due anni davvero interessanti in termini di contributi utili allo svolgimento di lavori per la riqualificazione di casa soprattutto grazie al Superbonus 110% che ha permesso a tantissimi di attivarsi evitando grandi esborsi, approfittando quindi di una detrazione consistente. Il Superbonus 110% è stato prorogato fino al 2023 ma con un passaggio dal 110% al 90% con buone probabilità di una conferma anche per 2024, questo è quanto emerge dalla nota di aggiornamento dal Documento di Economia e Finanza (Def annunciata da Mario Draghi.  Si prospetta dunque anche per il 2023 un Superbonus funzionale con alcune importanti modifiche. Ricordiamo inoltre che il Superbonus non è l’unica agevolazione a cui si può far riferimento e che anzi, vi sono detrazioni per ogni esigenza di ristrutturazione.

Focalizziamo la nostra attenzione sul bonus pavimenti 2023, uno dei più richiesti e vediamo perché non dovresti fartelo sfuggire.

Bonus pavimenti 2023: portare in detrazione il parquet

Sostituzione pavimento e detrazioni

Siete in fase di ristrutturazione del vostro appartamento e vi state chiedendo se ci siano delle agevolazioni anche per il parquet che desiderate da tempo? Se state sostituendo il pavimento sì, ci sono delle detrazioni che potrebbero interessarvi. Il bonus pavimenti è stato confermato per tutto il 2023 e per il 2024, prorogato al 2025 per gli appartamenti in condominio. La fornitura e la posa in opera di piastrelle o parquet può infatti ricadere in tre tipologie di detrazione, al 50%, al 65% o al 90%.  Vediamole insieme:

1. Bonus Ristrutturazione o “casa” al 50%. Il cosiddetto Bonus Ristrutturazione è un’agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione edilizia – disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86 – che normalmente consiste in una detrazione Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo di 48 mila euro per unità immobiliare. Tuttavia, dal 2012 in poi (per ora fino al 31 dicembre 2021) la detrazione è stata elevata al 50% e il limite massimo di spesa a 96 mila euro. La detrazione del 50% delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo. È prevista una detrazione Irpef, sempre entro l’importo massimo di 96 mila euro e da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, anche per chi acquista fabbricati ristrutturati (a uso abitativo) da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. Indipendentemente dal valore degli interventi eseguiti, l’acquirente/assegnatario dell’immobile deve calcolare la detrazione su un importo forfettario, pari al 25% del prezzo di vendita/assegnazione dell’abitazione (comprensivo di Iva). 

Ricordiamo anche che chi usufruisce del Bonus Ristrutturazione ha diritto anche al Bonus Mobili ed elettrodomestici (detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa di 16 mila euro).

2. Ecobonus al 65%. Il cosiddetto Ecobonus consiste in una detrazione IRPEF o IRES concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Le detrazioni, da ripartire in dieci rate annuali di pari importo, normalmente variano dal 50% all’85%; dal 2020, grazie all’introduzione del Superbonus, si può arrivare al 90% (Super Ecobonus o Ecobonus 90%) e avere la detrazione suddivisa nell’arco di cinque anni.

BIHOMA Green Collection – Mardegan Legno

3. Superbonus dal 110% al 90%. Va ricordato che per sfruttare questa agevolazione dovranno essere realizzati altri interventi. In quest’ottica di miglioramento della classe energetica (requisito fondamentale per il Superbonus), il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più indicate. 

Parquet e riscaldamento a pavimento: facciamo chiarezza

Scegliere il riscaldamento a pavimento equivale a fare a meno dei classici termosifoni e ad ottenere un maggiore risparmio energetico. Seppur con una spesa di partenza superiore, questo impianto può garantire un risparmio di circa il 25% all’anno. Per chi ama camminare scalzi in inverno questo tipo di impianto contribuisce, senza alcun dubbio, a rendere l’ambiente più caldo e la passeggiata più piacevole. Inoltre, non dimentichiamo che potremmo usufruire di uno spazio maggiore da destinare ai nostri arredi in quanto l’ingombro dei termosifoni non sarebbe più presente. Non mancano, però, i dubbi in merito alla possibilità di usare il riscaldamento a pavimento con il parquet. In molti temono che la pavimentazione in legno possa alzarsi, altri puntano l’indice contro il legno in quanto materiale isolante e dunque poco adatto per assicurare una buona conduzione del calore. Ma come stanno veramente le cose? La verità è che servono pochi accorgimenti: il segreto sta nella scelta giusta del parquet e nella sua installazione. 

Il legno, pur essendo un materiale vivo e dunque solito reagire agli stimoli, ha un potere isolante che permette una diffusione uniforme del calore in tutto l’ambiente. 

Sono due le tipologie di pavimento che si possono selezionare: 

  • parquet tre strati (flottanti, per massetti basso spessore/bassa inerzia di nuova generazione);
  • parquet prefiniti due strati (installazione tramite incollaggio). 

 Per quanto riguarda le abitazioni private, non sono ammessi i soli interventi di rinnovamento della pavimentazione per fini estetici. Le spese, infatti, vengono considerate semplice manutenzione ordinaria. Per poter usufruire delle detrazioni, è importante che il rifacimento della pavimentazione sia legato a progetti più ampi di manutenzione e rifacimento.

Parquet prefiniti per il riscaldamento a pavimento

Il parquet prefinito di rovere è ideale per l’impianto di riscaldamento a pavimento perché non presenta problemi particolari. I parquet prefiniti sono i più adatti per l’installazione del riscaldamento a pavimento perché tendono ad essere più resistenti e stabili e a non subire dilatazioni termiche.

Parquet prefinito Firenze Style – Mardegan Legno

Parquet non adatti per il riscaldamento a pavimento

 Le essenze di parquet non adatte sull’impianto di riscaldamento a pavimento sono invece l’acero, il ciliegio, il faggio, il frassino, l’abete, il larice e il Wenge. Questi infatti, non vengono definiti legni stabili e dunque non vengono posizionati su impianti radianti.

 La convivenza tra il riscaldamento a pavimento e il parquet, posato bene, è dunque assicurata. E non solo. Questo tipo di impianto durerà a lungo e offrirà tanti comfort, sia per quanto riguarda il risparmio energetico che per la diffusione del calore.

Se vuoi maggiori informazioni sui bonus disponibili per i tuoi pavimenti o sui parquet realizzati da Mardegan Legno contattaci o visita il nostro sito web.

 www.mardeganlegno.com